9 Settembre 2010
RAMADAN

Il ramadan si conclude senza incidenti nelle campagne dove i numerosi islamici che hanno lavorato nei campi sotto il sole e nel caldo torrido hanno potuto bere acqua durante il giorno senza violare regole. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti che sottolinea come abbia avuto effetto l’appello lanciato dall’Imam egiziano Ahmad al Sakka dalla moschea di Roma all’inizio del mese sacro. “Ci sono casi speciali in cui è lecito per un musulmano derogare al divieto di bere acqua durante il giorno nel Ramadan - aveva spiegato l’Imam, tramite Mario Scialoja, uno degli amministratori del centro islamico - in particolare è esente dal divieto chi lavora in condizioni molto pesanti, come ad esempio chi sta nei campi sotto il sole a temperature torride”. Ad essere di aiuto ai lavoratori islamici dei campi è stato anche un mese di agosto non particolarmente caldo che si è comunque classificato al trentaseiesimo posto tra i piu’ caldi degli ultimi duecento anni secondo le rilevazioni preliminari Isac-Cnr. In passato si erano verificate incomprensioni tra imprenditori agricoli e lavoratori islamici durante il mese sacro anche con il verificarsi di malori per il rifiuto a bere. Con circa il 10 per cento di extracomunitari sul totale dei lavoratori agricoli, e' nelle campagne dove la presenza degli immigrati evidenzia una incidenza tra le piu'  elevate dei diversi settori. Sono 98.155, sostiene la Coldiretti, i rapporti di lavoro in agricoltura identificati come extracomunitari negli  archivi Inps, e appartengono a ben 155 diverse nazionalita' anche se a trasferirsi in Italia per lavorare in agricoltura sono principalmente, nell'ordine, gli albanesi (15 per cento), i rumeni (12 per cento) e a sorpresa gli indiani (10 per cento), ma anche molti lavoratori  provenienti da paesi di religione islamica.

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