11 Febbraio 2015
NITRATI: COLDIRETTI E-R, BENE ROAD MAP PER REVISIONE ZONE VULNERABILI

Dopo le tante battaglie condotte da Coldiretti Emilia Romagna per dimostrare che la zootecnia non è la fonte di inquinamento dei nitrati nelle falde acquifere, accogliamo positivamente la Road Map per arrivare in tempi brevi alla revisione delle zone vulnerabili ai nitrati. E’ quanto afferma il presidente di Coldiretti Emilia Romagna nel commentare positivamente la proposta congiunta dei ministri dell’Agricoltura, Maurizio Martina e dell’Ambiente, Gianluca Galletti di accelerare i tempi e prevedere la presentazione il 17 marzo prossimo da parte delle Regioni interessate delle proposte per la revisione delle zone vulnerabili, a seguito del confronto tecnico anche con gli assessori all’ambiente delle Regioni.
“La metà dei 4.000 milioni di Euro della Plv agricola dell’Emilia Romagna – commenta Tonello – è costituito dagli allevamenti il cui futuro dipende in larga parte dalla Road Map, in particolare per quanto riguarda i prodotti di eccellenza, dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano, dal prosciutto di Parma al culatello di Zibello. Già tre anni fa uno studio dell’Università di Ferrara, svolto nell’ambito del progetto europeo Eu.Water, dimostrava che lo spandimento dei concimi organici non aumenta l’inquinamento da nitrati, ma anzi lo diminuisce, confermando le posizioni di Coldiretti. Ben venga, quindi, lo studio super-partes dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) che scagiona definitivamente l’allevamento e accerta finalmente la responsabilità nell’inquinamento delle acque sotterranee di settori diversi dalla zootecnia”.
Coldiretti Emilia Romagna – ha proseguito Tonello – prende atto della volontà di rispettare l’accordo “salva stalle” promosso da Coldiretti con i due Ministri interessati e di chiudere entro due mesi l’istruttoria regionale per portare a termine l’operazione verità nella perimetrazione delle aree vulnerabili. “Ci auguriamo – ha concluso Tonello - è che entro il 17 marzo tutte le regioni interessate, Emilia Romagna in testa, possano portare al tavolo di lavoro convocato in sede congiunta dai ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente una propria proposta supportata da idonei dati tecnici così da consentire immediatamente la discussione a livello europeo della nuova delimitazione”.

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