10 Settembre 2010
MADE IN ITALY

 “Sono a dir poco sconcertato dalle dichiarazioni del presidente di Parmacotto, che non ha nessuna remora a definire made in Italy un salame, fatto negli Stati Uniti, con carne prodotta negli Stati Uniti, solo perché a farlo è una industria italiana”. Così il presidente regionale di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello, commenta le dichiarazioni del presidente di Parmacotto, Marco Rosi, apparse oggi sul settimanale “Panorama Economy”.
“Il concetto che possano essere etichettati come made in Italy prodotti derivati da materie agricole estere, solo perché vengono lavorate da una industria italiana, per di più su territorio estero – sostiene Tonello – è la negazione della qualità delle nostre produzioni, in quanto disconosce l’importanza che deriva dal territorio e dalla competenza dei nostri agricoltori e non riconosce la qualità dei controlli nelle aziende agricole italiane. E’ proprio questa concezione – prosegue Tonello – che sta rafforzando una concorrenza sleale verso i produttori agricoli italiani, con la diffusione di falso made in italy per un valore di oltre 50 miliardi di dollari. Non è possibile che i consumatori di qualsiasi latitudine possano trovare due salumi etichettati entrambi made in Italy, ma uno prodotto in Italia e l’altro nel New Jersey. Ognuno può produrre ciò che vuole, ma diventa fondamentale estendere a tutti gli alimenti l’etichettatura dell’origine del prodotto agricolo utilizzato negli alimenti”.
“La logica del presidente di Parmacotto – dice Tonello – significherà chiusura delle aziende agricole italiane, perché importeremo prodotto dall’estero, licenziamento dei lavoratori italiani, perché delocalizzeremo l’industria in altri Paesi, inganno dei consumatori perché si ritroveranno in tavola made in Italy fasullo”.
“Ci chiediamo – conclude Tonello – a chi conviene questa concezione di vita? È una domanda che rivolgiamo agli amministratori della cosa pubblica, ai produttori, agli industriali, ai consumatori. Ed è anche una domanda che nei prossimi giorni rivolgeremo a tutti i cittadini nelle piazze delle nostre città, a partire da Parma”.

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