5 Marzo 2015
CRISI: STALLE CHIUDONO, MA CONSORZIO PARMIGIANO LE IGNORA

Mentre la produzione di similgrana nel mondo ha sorpassato per la prima volta i prodotti originali, provocando il calo delle esportazioni, non ci sono reazioni da parte del Consorzio che per statuto ha proprio il compito di tutelare il Parmigiano Reggiano. La denuncia è di Coldiretti Emilia Romagna che invoca una inversione di rotta e di una assunzione di responsabilità da parte di chi ha il compito prioritario di promuovere e valorizzare questo grande formaggio.
“Il calo dei consumi e il crollo dei prezzi stanno falcidiando i redditi degli allevatori da oltre un anno – ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – ma in tutta questa situazione il consorzio del Parmigiano Reggiano sembra ostaggio di una gestione personalistica, concentrata a difendere poltrone e interessi di piccolo cabotaggio, con i massimi dirigenti che restano barricati nella loro torre d’avorio mentre fuori la situazione delle aziende si aggrava. Mentre ha chiuso una stalla su quattro dall’inizio della crisi – ha proseguito Tonello – il Consorzio non può continuare a giocare al ‘mercante in fiera’, dedicandosi ad estemporanee e rischiose attività commerciali, che vanno a pesare sempre nelle tasche dei produttori, e abbandonando ad altri il ruolo di tutela e valorizzazione del prodotto. E’ il momento di interrogarsi sulle sortite in campo commerciale del Consorzio tramite la società “I4s” che ha drenato ingenti risorse provocando una voragine di oltre 7 milioni di euro che potevano essere invece impiegate nella tutela e valorizzazione, con una campagna pubblicitaria efficace rispetto a una situazione che vede oggi prevalere nel consumatore la conoscenza più di marche private che del Parmigiano Reggiano. Questo snaturamento del Consorzio, da sempre evidenziato da Coldiretti, oggi viene, anche se tardivamente, riconosciuto da molti. Per salvare il settore non basta un’operazione di facciata, come il ritocco del programma di mandato – ha concluso Tonello – ma è giunto il momento, non più rinviabile, di ridare la parola ai soci per una nuova governance del Consorzio”.

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