5 Marzo 2010
PENSIONATI COLDIRETTI, FUTURO DELL’AGRICOLTURA MADE IN ITALY

“L’esperienza del passato, il patrimonio dei nostri pensionati, è la ricchezza essenziale per governare il futuro dell’agricoltura italiana d’eccellenza”. Si è chiusa sulle parole del presidente nazionale Coldiretti Sergio Marini la seconda giornata del meeting formativo organizzato dalla Federazione Nazionale Pensionati Coldiretti con l’obiettivo di valutare la realtà sociale della terza età.
All’Hotel Continental dei Congressi di Rimini si sono ritrovati in oltre 200, tra dirigenti delle Associazioni provinciali e regionali di Coldiretti Pensionati provenienti da Friuli-Venezia Giulia, Marche, Campania, Veneto, Trentino e Umbria, per partecipare  a quella che si è rivelata una importante occasione di incontro e confronto sulle opportunità e le azioni da realizzare per affrontare al meglio la crisi sociale che sta vivendo il nostro paese e, in minor parte, anche il settore agricolo.
La Federpensionati Coldiretti, che vanta circa 700 mila aderenti, ritiene che sia necessario avere una visione complessiva dei problemi e che, se da una parte occorrono interventi di stimolo nei confronti delle imprese, dall’altra è indispensabile salvaguardare i redditi delle famiglie e il tessuto sociale. Oggi è il momento di ripensare il welfare secondo un’impostazione moderna, adeguata ai tempi, ma sempre fortemente ancorata ai principi di solidarietà sociale.
Incalzato dalle domande del pubblico, il presidente Marini ha esordito spiegando “di non avere interesse a raccontare la Coldiretti a chi per questa organizzazione ha speso una vita. Questa è una giornata speciale – ha proseguito il presidente – un’occasione importante per dare risposte concrete a problemi concreti e attuali”.
Marini ha posto innanzitutto l’accento sull’Italia attuale, “paese al quale va restituito coraggio e fiducia". Per questo continueremo con le nostre battaglie, da quella sulla Pac – che anche dopo il 2013, seppur con regole diverse, sarà garantita ai coltivatori professionali – a quella sulle agevolazioni per la Piccola proprietà contadina (Ppc)”.
Ma il problema vero, per Coldiretti e il suo presidente, è “tornare ad incidere sul mercato, ribellandoci ai furti – di prezzo e identità – che subiamo quotidianamente". Chiaro l'appello di Marini: “Dobbiamo creare un movimento di popolo che si ribelli alla presa in giro del finto made in Italy, una ribellione che deve partire dal progetto “Filiera agricola tutta italiana”, progetto del quale voi soci pensionati siete componente essenziale”.
In chiusura Marini si è poi soffermato sulla questione Ogm: “Se tre italiani su quattro non li vogliono mangiare, perché mai dovremmo farli? Per fare contente le solite multinazionali? Ribelliamoci a questi meccanismi – ha concluso Marini - e andiamo sul territorio a spiegare alla gente il nostro progetto tutto italiano".
 
Dal 10 all 14 marzo, sempre a Rimini, si terrà il terzo e conclusivo meeting di Federpensionati. Andati in archivio quelli riservati alle regioni Val d’Aosta, Calabria, Lazio, Lombardia, Piemonte Sardegna, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Toscana, Umbria, Veneto e Trentino, il terzo incontro vedrà la partecipazione dei dirigenti di Coldiretti Pensionati di Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Liguria, Molise, Puglia e Sicilia.  

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