13 Marzo 2014
PARMIGIANO: ALLARME COLDIRETTI, A RISCHIO LA TIPICITÀ

Sono iniziate le manovre per industrializzare la produzione di Parmigiano Reggiano? E’ quanto si chiede Coldiretti a fronte delle notizie apparse negli ultimi tempi sulla stampa. Prima – ricorda Coldiretti – le dichiarazioni dell’ex patron di una primaria società di stagionatura e commercializzazione, che dopo aver venduta le quote di maggioranza ad un fondo inglese annuncia di voler “accompagnare” il nuovo proprietario con investimenti per acquisire caseifici e incrementare la produzione all’interno del comprensorio del Parmigiano Reggiano. Dall’altro un noto industriale italiano che produce formaggi in Wisconsin, tra cui Parmesan che – a suo dire – sarebbe fatto esattamente come in Italia, per cui non vede il motivo di dover utilizzare una diversa denominazione.
Sono tutti campanelli di allarme che denotano l’intenzione di trasformare il Parmigiano Reggiano da prodotto di alta artigianalità, unico nel mondo, a prodotto industriale – commenta Coldiretti – che è poi il primo passo per poterlo standardizzare e privarlo delle caratteristiche di distintività.
Ancora una volta – rileva Coldiretti – colpisce il silenzio di un certo mondo consortile e cooperativo, che ha accusato Coldiretti di fare scelte politiche non funzionali al mondo della cooperazione, ed oggi non solleva un dito di fronte a scelte che sono l’anticamera per la chiusura di allevamenti e caseifici di piccola e media dimensione, sia industriali, sia cooperativi e artigianali.
Sappiamo bene – dichiara Coldiretti – che molti, in nome del soldo vorrebbero abolire la doppia raccolta del latte oppure arrivare alla doppia cottura. Con questa logica si andrebbe a scardinare l’essenza stessa del Parmigiano Reggiano – sostiene Coldiretti – che è frutto di una tecnica affinata nei secoli e che si può produrre con le sue caratteristiche uniche di sapore e qualità grazie al sapere e alle tecniche di una tradizione rappresentata dagli uomini, dalla terra, dagli animali e dai foraggi che lo rendono la più alta espressione del suo territorio e della sua cultura.

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