Emilia Romagna la regione con la più alta percentuale di popolazione esposta al rischio alluvione
Prosegue la conta dei danni nelle campagne dell’Emilia Romagna colpite dalle inondazioni che stanno mettendo in ginocchio il settore ortofrutticolo in quella che è la Fruit Valley italiana, tanto più che l’80% delle aziende nel Ravennate danneggiate sono le stesse devastate dall’alluvione del 2023. Secondo il monitoraggio della Coldiretti l’acqua ha inondato i terreni coltivati a ortaggi e gli alberi di mele, pere, kiwi, susine con impianti danneggiati nella zona del Faentino, nel Bagnacavallese e a Cotignola dove l’acqua è arrivata alla frutta, avendola ricoperta di fanghiglia, il raccolto si può considerare perso. Ma il ristagno idrico, se dovesse prolungarsi, metterebbe a rischio tutti i frutteti, come accaduto nel 2023.
Le piante cariche di frutta stanno collassando, piegandosi, e al momento è complesso stabilire se questi impianti saranno o meno recuperabili. Danni si contano anche ai vigneti, con il pericolo di non poter riprendere a breve le attività di vendemmia. Drammatica anche la situazione nelle colline dove i nuovi movimenti franosi hanno colpito molte delle aziende agricole già danneggiate dall’alluvione dello scorso anno.
Il maltempo è tornato a colpire una regione che è la prima in Italia per percentuale di popolazione residente esposta al rischio alluvione, ben il 62,5%, quasi sei volte il dato nazionale e oltre il doppio della Toscana, che si trova al secondo posto con il 25,5%, secondo l’analisi Coldiretti su dati Ispra.
Anche nelle Marche si contano i danni degli allagamenti che hanno interessato tutta la fascia costiera colpendo soprattutto terreni coltivati a ortaggi. Ma il maltempo ha colpito anche in Puglia con una grandinata che si è abbattuta sugli uliveti nel barese, a Ruvo di Puglia, spazzando via le olive e spezzando rami e foglie