4 Giugno 2014
LAVORO: EMILIA ROMAGNA, 1 STUDENTE SU 5 ALLE SUPERIORI SCEGLIE AGRARIA

In Emilia Romagna, più di uno studente su cinque alle scuole superiori ha optato per l’agricoltura, l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera. E’ quanto emerge dal Dossier “Lavorare e vivere green in Italia” elaborato in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente  proclamata dall’Onu e presentato al Nelson Mandela Forum di Firenze, dove sono giunti diecimila coltivatori provenienti dalle diverse regioni insieme al Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e ai Ministri dell’ambiente Gian Luca Galletti e dell’agricoltura Maurizio Martina.
Nell’anno scolastico 2014/2015 in Emilia Romagna si sono iscritti agli istituti tecnici e professionali 22.431 ragazzi, 4.778 dei quali hanno scelto indirizzi legati all’agricoltura, al cibo e all’ospitalità. Si tratta di scelte – rileva Coldiretti – che negli ultimi anni sono in costante rialzo, negli studi superiori, ma anche a livello di studi universitari. All’università di Bologna, dove nell’ultimo anno gli iscritti sono aumentati in generale del 3,8% rispetto all’anno precedente, c’è stato un vero e proprio boom degli iscritti ad Agraria e Veterinaria, con un incremento del 33,7%, dovuto soprattutto agli agronomi.
Numeri che testimoniano una vera rivoluzione culturale, confermata anche dai risultati di un sondaggio Coldiretti/Ixe’ secondo il quale il 54 per cento dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (21 per cento) o fare l’impiegato in banca (13 per cento). Ed anche che il 50 per cento degli italiani ritiene che cuoco e agricoltore siano le professioni con la maggiore possibilità di lavoro mentre solo l’11 per cento ritiene che l’operaio possa avere sbocchi occupazionali. D’altra parte, secondo un sondaggio Coldiretti/Ixe’ diffuso in occasione della manifestazione di Firenze, alla domanda su quanto siano importanti i vari settori per l’economia italiana, turismo e agricoltura si piazzano al primo e secondo posto, rispettivamente con il 73 per cento e il 66 per cento delle preferenze, davanti ad artigianato (60 per cento), industria (53 per cento), servizi (49 per cento), commercio (47 per cento), mentre la finanza si colloca all’ultimo posto con il 24 per cento.
Per oltre quattro italiani su dieci (il 42 per cento) l’importanza dell’agricoltura è destinata a crescere nei prossimi anni, contro un 38 per cento secondo cui resterà uguale e un 16 per cento che ritiene diminuirà. “I giovani hanno visto prima e meglio di altri dove ci sono reali prospettive e di fiducia per far tornare a crescere l’Italia” ha affermato il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, mauro Tonello nel sottolineare che “è in atto una rivoluzione generazionale che punta su quegli asset di distintività nazionale che garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l’arte, il cibo e la cucina”. “In un momento in cui il mercato del lavoro è in crisi ed è venuta meno la stessa idea che l’industria possa dare a tutti un posto, con le situazioni drammatiche cui stiamo assistendo in queste settimane – ha sottolineato la delegata regionale di Coldiretti Giovani Impresa, Valentina Bosco - l’agricoltura moderna e multifunzionale consente oggi ai giovani di avviare un’attività imprenditoriale nella quale esprimere le proprie idee e il proprio vissuto di esperienza e cultura”.

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