8 Novembre 2015
Domani, domenica 8 novembre 2015

La guerra del latte non si ferma con la ribellione che cresce nelle campagne dell’Emilia Romagna e delle altre regioni da dove arrivano migliaia di allevatori della Coldiretti che mantengono l’assedio di notte e di giorno anche per l’intera giornata di domani, domenica 8 novembre 2015, alla multinazionale francese Lactalis che dopo aver conquistato i grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli è diventata il primo gruppo del settore.

L’Italia rischia concretamente di perdere per sempre la propria produzione di latte con la scomparsa degli animali, delle stalle, dei prati e dei pascoli per il fieno e delle malghe che soprattutto in montagna sono quelle che soffrono di più. Quasi la metà del latte consumato in Italia viene oggi dall’estero e la situazione è precipitata nell’ultimo anno con il taglio del 20% nei compensi riconosciuti alla stalla dove non si riesce neanche a garantire l’alimentazione delle mucche.
 
Il latte italiano è sottopagato al di sotto dei costi di produzione, con le importazioni dall’estero che - denunciano gli allevatori - provocano la chiusura delle stalle, con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia, sull’ambiente e sulla qualità dei prodotti.

Il presidio degli allevatori è stato fissato nel centro di distribuzione commerciale in tutta Italia della multinazionale del latte francese Lactalis, in via Guglielmo Marconi 10 a Ospedaletto Lodigiano (Lo) a meno di un chilometro dall’uscita “Casalpusterlengo” dell’autostrada A1, proseguendo sulla ex strada statale 234 Mantovana.

A rischio c’è la sovranità alimentare nazionale in un settore che rappresenta la voce più importante dell’agroalimentare italiano e che, con un valore di 28 miliardi di euro e con quasi 180 mila occupati nell’intera filiera, ha garantito all’Italia primati a livello internazionale.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Approfondisci

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi