7 Agosto 2015
COOPERAZIONE

Si va dal più grande consorzio agrario d’Italia, Cap Emilia con 440 milioni di euro di fatturato aggregato nel 2014; alla piccola cooperativa, “Gas 29”, di artigiani che costruisce mountain bike d’alto livello; dalla cooperativa multifunzionale “Cegs”, che spazia dal settore della logistica e trasporti al turismo con viaggi in barca sul Po, alla cooperativa “Teatrovivo” specializzato in spettacoli della Commedia dell’Arte. Sono già oltre 200 le prime cooperative iscritte a UeCoop Emilia Romagna, che ha ottenuto il riconoscimento dal Consiglio Nazionale di Uecoop (Unione Europea delle cooperative). Con quasi 20 mila soci a livello regionale (sono oltre 500 mila quelli nazionali) impegnati in un’ampia gamma di settori, dal lavoro al sociale, dall’edilizia all’agricoltura, la nuova centrale promossa da Coldiretti regionale nasce come risposta alla crisi etica, oltre che economica, della cooperazione, che in Emilia Romagna ha toccato pesantemente importanti strutture cooperative.
Alla presidenza della neo-costituita associazione è stato eletto Luigi Bisi, piacentino, presidente del Consorzio Agrario Terrepadane, affiancato in consiglio da Gabriele Cristofori, presidente del Consorzio Agrario dell’Emilia, Filippo Tramonti, presidente del Consorzio Agrario Adriatico e Fabio Lacchini, presidente della Cooperativa Armatori della pesca.
“Il nostro impegno – ha detto Bisi – sarà recuperare le basi dell’impresa cooperativa autentica, quale forma organizzativa in grado di rispondere alla domanda di servizi spesso disattesa. L’obiettivo della nostra centrale cooperativa – ha specificato il neo-presidente – è dare un contributo positivo a tutto il Paese, a partire dalla solidarietà e sussidiarietà che sono i valori fondanti della cooperazione. In una situazione economica e sociale di crisi e di sfiducia, dobbiamo rimettere al centro delle nostre azioni la persona e le sue aspirazioni, per ridare speranza e prospettive a chi vuole lavorare per un Paese migliore, dove vivere e stare meglio tutti insieme. In un momento economicamente e socialmente difficile possiamo creare qualcosa di bello e importante trovando maggior forza anche nello spirito cooperativo, nella coscienza che la cooperazione è sorta per fare ogni singolo più forte e maggiormente in grado di crescere. L’idea di crescita – ha spiegato inoltre Bisi – si basa su un dialogo nuovo, permanente e costruttivo con le istituzioni, fondato su valori comuni e universali quali la solidarietà e la sostenibilità”.
La preoccupante situazioni di crisi economica e di valori – ricorda UeCoop – ha portato la nuova centrale cooperativa ad adottare il primo codice etico di autoregolamentazione per guidare tutti i comportamenti delle associate e di quanti sano chiamati a svolgere funzioni dirigenziali nel rispetto dei principi fondatori della cooperazione. Il codice etico, tra le altre cose vieta di conferire cariche amministrative o incarichi gestionali a coloro che abbiano riportato condanne definitive o patteggiate con ammissione di colpa, tutela i diritti dei soci contro lo sfruttamento per combattere azioni che possono minare la credibilità, l’etica e l’immagine del movimento cooperativo e garantisce trasparenza, equidistanza e autonomia nei rapporti con la Politica e la Pubblica Amministrazione.

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