7 Marzo 2011
AMBIENTE: TERRENI AGRICOLI SCIPPATI AI LEGITTIMI PROPRIETARI

Imprenditori agricoli scippati dei terreni di loro legittima proprietà. Sta succedendo a quanti vent’anni fa decisero di aderire ai programmi di set-aside (messa a riposo) dei terreni per ridurre le produzioni agricole allora eccedentarie. Lo denuncia Coldiretti Emilia Romagna in una lettera agli assessori regionali all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, e all’Ambiente, Sabrina Freda.
Finanziato dall’Unione europea a partire dal 1988 il set-aside prevedeva lo stop produttivo dei terreni per vent’anni, sostituendo le normali coltivazioni agricole con interventi di rinaturalizzazione o di zone umide. In 18 anni di applicazione oltre 200 aziende hanno ritirato dalla produzione circa 1.000 ettari di terreni. Oggi cominciano ad arrivare a scadenza centinaia di contratti, sottoscritti allora con la prospettiva di tornare a coltivare i terreni al termine del periodo di messa a riposo.
Alla fine degli anni Ottanta nulla lasciava prevedere che sui terreni non più coltivati potessero insorgere vincoli che non consentissero di poter riportare questi terreni alla loro destinazione produttiva originaria. Invece, a seguito della sospensione dell’attività di coltivazione, tali aree rinaturalizzate o allagate sono state sottoposte a vincoli di rispetto ambientale, impedendo ai produttori di tornare a coltivare i terreni.
E’ un problema che è destinato a crescere man mano che arrivano a scadenza i contratti sottoscritti fino 2004-2005. Nella lettera ai due assessori, Coldiretti chiede un intervento per trovare in tempi brevi una soluzione che non costringa gli imprenditori agricoli a estenuanti iter giudiziari per far valere i loro diritti.

 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Approfondisci

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi