7 Luglio 2025
LAVORO: COLDIRETTI ER, NO “FONDO UNICO” UE, RISORSE AI CONTADINI VERI

Un’agricoltura viva, distintiva e radicata, capace di resistere alle difficoltà e guardare al futuro, ha bisogno di risorse mirate, riduzione della burocrazia e attenzione ai territori. È questo il messaggio che emerge dall’Assemblea regionale di Coldiretti Emilia Romagna, tenutasi oggi nel Salone della Guardia della Prefettura di Bologna. A fare gli onori di casa, davanti ai Presidenti, ai Direttori provinciali e ai componenti dell’assemblea, il Presidente regionale, Luca Cotti e il Direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria Olivieri.

L’assemblea è stata un’occasione per ripercorrere l’intensa attività che ha visto l’organizzazione impegnata su innumerevoli fronti. Dalla gestione delle emergenze climatiche fino ai rapporti con la Regione e la struttura commissariale nel post alluvione, la richiesta prima e la partecipazione poi al tavolo tecnico per ottimizzare il calcolo e l’erogazione degli indennizzi da parte del fondo Agricat e la costante difesa del reddito delle imprese e della salute dei cittadini attraverso azioni volte a coinvolgere i consumatori come la lotta ai cibi sintetici, la raccolta firme “Stop al cibo falso: origine in etichetta”, per la proposta di legge europea di iniziativa popolare per la richiesta di origine in etichetta degli alimenti. Azioni culminate nella grande mobilitazione di marzo che ha visto oltre 20mila agricoltori di Coldiretti sfilare per Parma fino alla sede dell’EFSA, volta a chiarire le procedure di valutazione che l’Autorità applica per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini europei.

Molti i temi affrontati dai Presidenti provinciali nei loro interventi, dall’attività di reperimento di fondi per la difesa attiva, alla difesa del settore frutticolo, all’importanza dell’agricoltura nelle zone di collina e montagna che non sono solo presidi produttivi, ma anche ambientali, paesaggistici e culturali. Si è parlato di come le aziende multifunzionali, secondo i dati del rapporto agroalimentare della Regione, stiano crescendo, della ripresa del settore ortofrutticolo e del buono stato di salute del settore lattiero-caseario a fronte delle sofferenze del settore vitivinicolo e di quello cerealicolo, dettata, quest’ultima, dalle conseguenze delle tensioni internazionali.

Presente all’assemblea l’Assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, che ha fatto una panoramica delle attività messe in atto dalla Regione a sostegno del comparto e ha illustrato i contenuti dei provvedimenti deliberati per sostenere l’agricoltura regionale, come il sostegno al settore pataticolo, il comparto della pesca, della risicoltura, della zootecnia e la promozione del settore ortofrutticolo.

È stata ribadita la contrarietà all’accordo del Mercosur in assenza di reciprocità e la necessità di una norma europea che contrasti tutte le pratiche sleali in agricoltura.

Altro tema centrale è stata la necessità di un principio di reciprocità anche per quanto riguarda l’uso di molecole in agricoltura e lo sviluppo delle TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita), così come si è discusso del tema dell’accesso al credito ricordando quanto sia essenziale sostenere le polizze assicurate agevolate e il sistema degli Agrifidi con risorse regionali che permettano di abbattere il costo del denaro per le imprese agricole, oggi gravate da tassi elevati in un contesto economico già complesso.

Senza dimenticare il piano invasi elaborato da Coldiretti con l’Anbi, l’Associazione nazionale delle bonifiche, per la realizzazione di un sistema di bacini di accumulo con sistema di pompaggio che consentirebbe di garantire riserve idriche nei periodi di siccità ma anche di limitare l’impatto sul terreno di piogge e acquazzoni sempre più violenti che accentuano la tendenza allo scorrimento dell’acqua nei canali asciutti. Si è ricordata anche la sfida sul nostro territorio della realizzazione della diga di Vetto, con l’iter autorizzativo che sta procedendo.

Si è ricordato l’eccezionalismo agricolo, la distintività delle nostre produzioni, la capacità di rafforzare un export nazionale arrivato a 70 miliardi ma che può raggiungere i 100 miliardi, a patto che ci fa agricoltura venga tutelato, ne venga garantito il reddito e si punti sullo sviluppo della tecnologia e della digitalizzazione, come la stessa Coldiretti Emilia Romagna ha mostrato lo scorso dicembre, davanti al neo eletto governatore De Pascale al Tecnopolo di Bologna, in occasione degli Oscar green regionali 2024.

 

Nel suo intervento l’Assessore regionale all’agricoltura, Alesso Mammi ha detto che entro fine anno verrà messa mano alla legge sulla multifunzionalità e al piano faunistico venatorio, come richiesto da Coldiretti regionale, soprattutto per quanto riguarda la parte relativa agli atc (Ambiti territoriali di caccia). “Negli atc – ha detto l’Assessore – l’agricoltura deve essere protagonista, gli agricoltori dovranno avere più forza in modo da poter gestire il territorio”.

Mammi ha parlato anche di modifiche al piano regionale sugli animali fossori e della necessità di un salto di qualità nella gestione dell’emergenza selvatici.

Riguardo il tema del post alluvione l’Assessore Mammi ha fatto sapere che è arrivato ieri il via libera ufficiale dal Governo per lo stanziamento di 1 miliardo di euro in 10 anni da destinare alle regioni colpite dalle catastrofi alluvionali.

L’Assessore ha poi concluso il suo intervento esprimendo viva preoccupazione e profondo disaccordo rispetto all’ipotesi dell’istituzione di un fondo unico che accorpi le politiche europee da parte della UE che – ha detto Mammi – “significherebbe la fine della PAC”.

“Dobbiamo essere tutti consapevoli di trovarci in un momento decisivo per il futuro dell’agricoltura europea e italiana” ha detto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Luca Cotti. “Dopo la grande mobilitazione di febbraio 2024 a Bruxelles, con oltre 2000 agricoltori, abbiamo ottenuto alcuni primi risultati: la rimozione dell’obbligo del 4% dei terreni a riposo, il blocco della direttiva sui fitofarmaci e di quella sulle emissioni zootecniche, l’aumento del regime de minimis a 50 mila euro. Ma da lì in poi tutto si è fermato. Abbiamo chiesto semplificazione – ha continuato Cotti - rispetto per il lavoro agricolo, una discussione seria sull’utilizzo degli agrofarmaci, la revisione della direttiva sulle emissioni, la reciprocità negli accordi internazionali ma anche all’interno dell’Europa. Invece, la Commissione europea ha cambiato direzione. Ci parlano di un ‘Fondo Unico’, in cui i fondi PAC e di Coesione vengono accorpati. Questo significa: meno trasparenza, meno certezze, più burocrazia. Ma, soprattutto, significa snaturare la PAC, togliendole la sua essenza agricola. Un attacco diretto alla nostra sovranità alimentare e produttiva.

Lo diciamo chiaramente: Coldiretti è contraria al Fondo Unico. La PAC deve rimanere uno strumento dedicato all’agricoltura, alla sua competitività, al reddito degli agricoltori, all’innovazione e al ricambio generazionale”.

 

“Coldiretti – ha detto il Direttore regionale, Marco Allaria Olivieri – per affrontare e accompagnare l’agricoltura verso l’innovazione per stare al passo con le imprese, di concerto con la Confederazione nazionale, sta mettendo in campo una serie di iniziative come il Polo dell’innovazione che ha l’obiettivo di dare una svolta verso l’alfabetizzazione informatica dell’agricoltura italiana, con attività mirate di orientamento tecnologico innovativo. Un progetto mai realizzato prima in Europa, che prevede il coinvolgimento di circa diecimila aziende agricole. In questa ottica è stato avviato il primo grande censimento sul livello digitalizzazione delle imprese agricole”.

 

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